SOTTOTRACCIA, A MILANO, C’È VITA – di Paolo Pasi

Milano è piena di itinerari. Quelli tracciati dalle direttive che accompagnano verso il lavoro, i sali e scendi della movida nelle zone più in, quelli messi a fuoco dalle fotocamere del turismo internazionale. È lo sguardo che incide e graffia la città, e spesso in cerca di ciò di cui può appropriarsi si incatena nella miseria di ciò che è fatto per essere consumato, e che ci separa tra noi e dai luoghi.
Questo testo cerca di guardare la città da un’altra angolazione, conducendo il cammino su angoli interrati e episodi di memoria collettiva, per ritrovare stralci di intimità nel nostro incedere quotidiano. Uno sguardo inattuale che vaglia la città sottotraccia, là dove ancora c’è vita.

ATLANTE (META)FISICO – Parte I

Una volta illustrato per esempio un sito nella sua forma e come in questa una città si è seduta, ci piacerà speculare discretamente di quel che si sentì e portò a stabilircisi, a porvi ninfe e santuari per collocarvi i suoi numi. Un po’ per allenarci anche noi a porre numi nel territorio, numi nostri di esseri consapevoli passati attraverso la scienza e la psicologia; in fondo di rappresentare qualche nostro stato d’animo in spazi di mondo farebbe bene a noi, e all’incanto del mondo. Per far sì che l’unico nume che oggigiorno potremmo permetterci non sia qualcosa come il Wifi.