IL MOVIMENTO SI ESPANDE – E I SUOI NEMICI SI RIVELANO

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Pubblichiamo la traduzione di questo articolo di Glen Ford uscito su Black Agenda Report, che affronta la questione del rapporto tra la rivolta americana delle scorse settimane e la Black Misleadership Class, la classe dirigente nera ai posti di comando in alcune città degli USA.

Mentre il decrepito ordine razzial-capitalista sembra disgregarsi sotto il peso del coronavirus e della depressione economica, assistiamo ad un salto quantitativo nella volontà della gente di confrontarsi con il potere attraverso la «politica della strada».

La portata e l’intensità della convulsione che ha scosso gli Stati Uniti dopo l’omicidio da parte della polizia di George Floyd a Minneapolis nel giorno della Memoria, lascia senza fiato. Centinaia di migliaia di persone di tutte le etnie hanno partecipato ad azioni che vanno dalle veglie silenziose a vere e proprie battaglie con la polizia in almeno 140 città, secondo le stime del New York Times – o quasi 500 località in tutta la nazione, secondo una pagina Wikipedia meravigliosamente dettagliata. La Guardia Nazionale è stata chiamata all’azione in 26 Stati e le unità dell’esercito americano e di Washington, incluso un battaglione di paracadutisti dell’82a divisione aerea, sono in attesa di essere dispiegate nelle città dall’autoproclamato “presidente dell’ordine pubblico” Donald Trump.

Nessuna rivolta ha mai sfiorato un simile livello di disordini dall’aprile 1968, quando gli incendi della rivolta divamparono in 100 città in seguito all’assassinio del dottor Martin Luther King Jr. All’epoca, l’ordine corporativo degli Stati Uniti ha risposto alla sfida dal basso rafforzando e militarizzando massicciamente le forze di polizia locali, con un intensificarsi delle operazioni di polizia segreta per sradicare i movimenti neri e radicali, e con una politica di incarcerazione di massa dei neri che, nell’ultimo mezzo secolo, ha aumentato la popolazione carceraria nazionale da meno di 200.000 persone nel 1970 a 2,2 milioni oggi – un aumento di 11 volte. Con uno zelo comparabile a quello passato, l’ordine corporativo ha cooptato una nuova classe politica nera emergente, affamata di cariche pubbliche e di contratti privati, da usare come contrappeso ai movimenti di base che hanno riportato la parola rivoluzione sulla bocca di milioni di giovani.

Un’analisi comparativa dell’economia politica degli anni Sessanta rispetto all’era attuale occuperebbe lo spazio di un libro; ci limitiamo qui ad enumerare quattro fattori principali i quali, combinati, hanno contribuito al prodursi degli eventi delle scorse settimane:

1) La pandemia di Covid-19, che ha ucciso i neri a una velocità tra 2,6 e 4 volte superiore a quella dei bianchi, accentuando in modo macabro la natura mortale di un sistema razzial-capitalista in fase avanzata che, dopo 40 anni di interminabile austerità e guerra, ha privato la nazione anche solo di una parvenza di sistema sanitario pubblico;

2) La conseguente chiusura economica che, in un batter di ciglia, ha portato a tassi di disoccupazione e livelli di precarietà generale da brividi, simili a quelli della Grande Depressione, combinati con alti e paradossali record raggiunti dalle borse e grotteschi e quasi istantanei guadagni multimiliardari per i proprietari di Amazon, Google, Facebook e altri oligarchi; nel mentre, le corporazioni hanno ricevuto la maggior parte dei trilioni di dollari disponibili nei fondi federali per le emergenze.

3) Negli ultimi quattro anni la classe dirigente si è divisa, combattendo contro se stessa e, nel fare questo, ha dato luogo a una continua crisi di legittimità per il regime statunitense. Questo fatto ha costituito un unicum nella storia, dando alla crisi un carattere speciale, in quanto elementi della classe dirigente e i loro media hanno fornito un tacito sostegno morale ad almeno alcuni dei manifestanti nella speranza di inquadrare i disordini come colpa del loro acerrimo rivale, Donald Trump.

4) Il fenomeno presidenziale di Bernie Sanders, recentemente neutralizzato dai Democratici corporativi e dai loro alleati mediatici, ha suscitato l’aspettativa tra decine di milioni di giovani di tutte le razze che un cambiamento significativo – e anche una sorta di “socialismo” – fosse possibile nel quadro dell’ordine attuale. Con l’abdicazione di Sanders, i suoi sostenitori sono stati costretti ad accettare che non è possibile votare per uscire dalle contraddizioni del capitalismo razziale di ultima generazione. Essi si sono presi le strade in numeri stupefacenti, in molti casi superando i manifestanti non bianchi, fornendo un certo grado di protezione dato dal fatto di avere la pelle bianca agli attivisti più scuri durante gli scontri con la polizia.

L’assassinio in diretta di George Floyd, per quanto orribilmente crudele e sadico, non è un fatto speciale: omicidi come questo avvengono di continuo per mano della polizia negli Stati Uniti. Tuttavia, l’enorme mobilitazione su scala nazionale é la quintessenza di un fenomeno tipico del XXI secolo. Nel 1968, fu necessario l’assassinio del più importante leader nero del tempo per provocare alcuni giorni di rivolta urbana generalizzata. Ma oggi un attivista che affronta la polizia a Los Angeles é al corrente in tempo reale che altri affrontano, nello stesso momento, i poliziotti ad un continente di distanza, a New York. (Mentre, di contro, la CIA raccoglie e condivide dati su ambedue).

La «Black Misleadership Class» vedeva i suoi albori agli inizi del 1968, con l’elezione di un solo sindaco nero di una grande città, Carl Stokes a Cleveland. Ma nel 2020 questa classe di leaders si è resa complice di una serie di crimini contro l’America Nera, come dimostra la loro partecipazione nella gestione del Regime di incarcerazione di massa dei neri nella maggior parte delle grandi città, e il loro assenso nei confronti dei processi di gentrificazione spacciati per «rinascimento ».

La giovane sindaca nera di Atlanta, Keisha Lance Bottoms, sembrava proprio uno dei «negri da cortile» menzionati da Malcolm X mentre accusava i manifestanti di aver combattuto contro la sua polizia e di aver profanato la proprietà che un tempo apparteneva a uno dei suoi ricchi uomini bianchi preferiti.

«Ted Turner ha fondato la CNN ad Atlanta 40 anni fa perché credeva in ciò che siamo come città», ha detto Lance Bottoms, che evidentemente considera il marchio aziendale della CNN come la verità evangelica.
«Stanno raccontando le nostre storie, e voi disonorate il loro edificio….. Andate a casa».

Come altri misleaders, il Sindaco misura il progresso dei Neri in rapporto a come il sistema ha trattato la sua piccola, avida ed egocentrica classe – non certo in base a quello che succede a gente come George Floyd.

«Quindi, se amate questa città», ha detto alle orde ingrate, «questa città che ha avuto un’eredità di sindaci neri e di capi della polizia neri e di persone che hanno a cuore questa città, dove più del 50% degli imprenditori della metropoli di Atlanta sono imprenditori appartenenti a una minoranza etnica – se avete a cuore questa città, allora andate a casa».

Ironia della sorte, i servitori neri del capitale, come tutti i sindaci di Atlanta da quando Maynard Jackson ha vinto il municipio nel 1973, non hanno problemi a lasciare che i bianchi con i soldi prendano il posto dei loro elettori neri nei quartieri investiti dal «rinascimento», dalla gentrificazione, ma diventano feroci nazionalisti neri quando i bianchi si uniscono alle proteste guidate dai neri contro le istituzioni che sostengono il capitalismo razziale. L’identificazione della classe dirigente nera con il potere è ormai totale. Come strumenti incorporati dell’oligarchia, essi considerano ogni attacco al sistema come un attacco contro se stessi e il loro status nella gerarchia. Hanno ragione; dovrebbero essere trattati come il nemico.

In questa nuova fase di lotta, vediamo molti non-Neri disposti ad accettare la leadership nera – i segni che portano e le richieste che urlano nelle proteste in tutto il paese sono controllate dai neri e corrette. Ma la classe dirigente nera – il nemico interno – insiste nel presentarsi come la classe dei nostri legittimi leader, quando in realtà la loro lealtà è rivolta esclusivamente verso la classe dirigente: i Signori del Capitale, come Ted Turner.

Quando le vecchie certezze sembrano andare in frantumi, dobbiamo chiederci: per chi? Può darsi che finalmente ci giunga una qualche risposta.