HIROSHIMA MON AMOUR / LA CHIAMANO PRIMAVERA: UN TESTO E UN RACCONTO
Un mese fa usciva l’articolo “Le forme vuote della storia”. La lettura ha ispirato a un amico una risposta in forma doppia, saggistica e narrativa, che pubblichiamo con piacere, perché vi abbiamo trovato critiche e spunti molto stimolanti. C’è una discussione da portare avanti in tante forme, e necessità di linguaggi e, perché no, anche azioni comuni sempre più stringenti man mano che l’inverno intorno si fa più buio e cupo.
MEMORIA, RIMOZIONE, NARRAZIONE – Conversazione con Alessandro Bertante su anni ’70 e letteratura
In questi ultimi anni abbiamo notato un proliferare di romanzi che affrontano, tramite il racconto, le vicende degli anni ’70 e in particolare il tema del rapporto con la memoria di quell’epoca. Di questo – e altro – abbiamo parlato con Alessandro Bertante per capire come da scrittore vedesse questo recente interesse letterario e il complesso rapporto che pone tra storia e memoria.
MILANO, CITTÀ SCOMPARSA? – di Franco Fortini
Le immagini evocate da Franco Fortini in questo ritratto chiaroscuro di Milano ci donano una veduta degli anni ’90, quando giungeva al termine un secolo e un’epoca in cui la città era stata “privilegiato teatro della esistenza sociale”. Si scorgevano allora quelle dinamiche che oggi sono il nostro quotidiano: l’avanzare della trasformazione urbanistica che modifica le vie del centro cittadino con l’espulsione dei meno abbienti; la conurbazione selvaggia del malinconico hinterland popolato da “una inumanità feroce e disperata” ma ricco di novità e speranza; lo “stile diffuso” tipico delle grandi città del mondo; la nuova opposizione che, come sempre, si disegna “nelle forme più diverse e nelle tendenze più inattese”.
CHI SE NE VA? (Maledetto il suo momento III)
Quella mattina caliginosa la via era sbarrata, un isolato di polizia partecipava al mal bianco pronto a svegliare il quartiere. Preferivo non aprire subito il bar, non volevo diventare il centro operativo della borghese in comando. Tornai alla macchina, e chiusi gli occhi. Chi se ne va? Era forse il giorno in cui lo spirito del mondo per mezzo di una manigolda brigata avrebbe rimarcato il nuovo indirizzo della storia? Chi se ne va?
L’UOMO CHE UCCISE LIBERTI VALERIO
E il pettegolezzo si sarebbe rincorso di bocca in bocca, parlando di una morte accidentale, avvenuta prima del tempo, senza immaginare la coerenza e la potenza di un gesto istintivo come quello del Liberti, che in mezzo alle cose che crollano aveva scelto l’unica cosa vera e viva da fare, accettare la sconfitta, lasciarsene invadere e distruggere con essa i propri miti e le proprie follie.
CHI COMPRA (Maledetto il suo momento II)
Un quartiere di periferia pieno di case in vendita e due facoltosi investitori, un agente immobiliare senza scrupoli ed un bar appena aperto che si distingue per la calda atmosfera.
Maledetto il suo momento torna con un secondo episodio. Dopo aver accompagnato per il quartiere un agente immobiliare, ripercorre ora le stesse strade in compagnia dei suoi clienti. Un racconto che ancora una volta parla di case, di chi vende, di chi compra e di chi abita.
PRIMAVERA MILANESE
La primavera rende il tutto ancora più irreale, i colori intorno sono intensi e un sole alto picchia sul parabrezza e fa sembrare tutto di plastica. Guido nel viale alberato tagliato in due dalle rotaie del tram, le gocce di sudore sulla fronte e Antonio di fianco che bestemmia contro il navigatore che si è impallato, con la vaga ma costante sensazione di essere a un crocevia, che tutto ciò che ho fatto e visto è andato per sempre e non tornerà mai più.
PRESENTE E PASSATO, RICORDO E STORIA
Nel 1989 usciva L’Editore di Nanni Balestrini. Un’opera complicata, un labirinto che portava la voce di un passato aperto, rimosso, spettrale. Oggi tutto questo sembra ancora più lontano e ritorna solo in forme mostruose e deformate, e per questo potrebbe essere il momento giusto per provare a rileggere (e ripensare) L’Editore, quel passato ma forse più in generale il nostro rapporto con tutto il passato.